Lenin
Poco dopo la sua morte, il corpo di Lenin fu imbalsamato e posto nella Piazza Rossa di Mosca. I suoi sostenitori, nel tentativo di sviluppare un culto della personalità, diedero resoconti esagerati della sua leadership, molti dei quali sono stati confutati dagli storici.
Anche se Lenin può essere affettuosamente indicato come il padre della Russia sovietica, è spesso accusato di aver preparato la scena per le campagne di Stalin di lavoro forzato e omicidio di massa. Durante la rivoluzione, Lenin imprigionò ed esiliò i suoi oppositori, causò carestie su larga scala con le sue politiche agricole e costrinse migliaia di contadini, tra gli altri, nei campi di lavoro forzato.
Le idee di uguaglianza di Lenin non possono compensare il suo comportamento dispotico.
Stalin
Poco prima della sua morte, Lenin chiese la rimozione di Stalin dall’incarico a causa della crescente popolarità, sia all’interno del partito comunista che tra il pubblico russo.
Stalin riuscì a mantenere la sua posizione di segretario del partito e salì al comando autocratico con la morte di Lenin.
Il regime di Stalin è registrato come uno dei più sanguinari della storia. Milioni di persone furono uccise attraverso le purghe, la carestia e i lavori forzati. Le azioni di Stalin sono state spesso definite genocidio/crimini contro l’umanità. È stato persino suggerito che le morti per mano del regime di Stalin superano quelle causate dalla brutalità del regime nazista.
Importanza politica: La Russia e la conseguente sfida al capitalismo
L’Occidente era nervoso per i nuovi sviluppi in Unione Sovietica, il più grande paese del mondo. Questo perché l’ideologia sovietica del comunismo rappresentava una minaccia diretta alla democrazia occidentale e al capitalismo.
Stalin era visto come un despota intento a raggiungere il potere mondiale e il dominio ideologico. Nonostante questa ostilità, nella seconda guerra mondiale i sovietici furono costretti a combattere con gli alleati, guidati dalla Gran Bretagna e più tardi dagli Stati Uniti d’America (USA), contro il loro nemico comune, i tedeschi. Durante questa guerra, i sovietici e gli americani presero le redini della Gran Bretagna e dell’Europa occidentale come leader mondiali e si svilupparono come superpotenze.
Quando la guerra finì e i loro nemici comuni furono sconfitti, le due nazioni più forti del mondo furono coinvolte in un’aspra lotta di potere che sarebbe durata per più di 40 anni e minacciò di distruggere l’intero pianeta. Era conosciuta come la Guerra Fredda, e tra il 1947 e il 1990 i paesi di tutto il mondo furono coinvolti in un modo o nell’altro, poiché i governi furono costretti a scegliere da che parte stare, a favore o contro il comunismo e l’Unione Sovietica.
Internamente, l’Unione Sovietica era uno stato oppressivo che non aveva mantenuto la sua promessa di essere governato dalle masse. In realtà, il partito bolscevico o comunista russo era un regime totalitario che voleva controllare la vita pubblica e privata di tutti i suoi sudditi.
Nel 1990, il comunismo in Russia cadde e l’Unione Sovietica si disintegrò. Oggi, gli stati dell’ex Unione Sovietica sono indipendenti, ma fanno parte di una Comunità di Stati Indipendenti. Gli stati che sono ancora oggi comunisti sono la Cina, Cuba e la Corea del Nord.