È veramente possibile conoscere se stessi; afferrare pienamente la complessità della propria anima; navigare e padroneggiare veramente la vita dall’interno?

L’antica nozione greca “Nosce te ipsum” o “conosci te stesso”, usata da diversi studiosi antichi nel corso del tempo, ha portato diversi significati, ma ho scelto di concentrarmi su quello che ha acceso il mio interesse, suscitando la mia curiosità, per così dire.

Conoscere te stesso è probabilmente il consiglio più profondo della storia, o almeno è così che lo vedo io. Credo che la maggior parte dei problemi (se non tutti) che il mondo si trova ad affrontare oggi non ci sarebbero più se ogni homo sapiens potesse veramente arrivare a sapere chi è veramente; viaggiare nelle profondità inesplorate dell’anima e conoscere veramente l’essenza stessa del proprio essere. Non che per secoli l’uomo non sia stato in una ricerca apparentemente infinita di scoperta e realizzazione di sé. Forse non è che la ricerca non sia stata condotta, ma piuttosto abbiamo tutti probabilmente cercato nei posti sbagliati. Yoga, meditazione, consultazioni psichiatriche, spedizioni finalizzate alla (così comunemente usata) “ricerca dell’anima”, sono stati alcuni dei metodi che abbiamo impiegato e stiamo ancora usando oggi e ancora il numero di individui sprovveduti è in continuo aumento; ogni nuovo giorno cerca di superare il precedente. Conoscere veramente se stessi è padroneggiare la vita e scoprire lo scopo e, di conseguenza, trovare il significato della vita stessa.

Ora, come si arriva veramente a questo punto della conoscenza di sé? Come si fa a “padroneggiare” se stessi? La risposta è abbastanza semplice, eppure un po’ sfuggente, ma soprattutto ignorata. La metterò nel modo più semplice possibile. Per conoscere veramente te stesso, devi prima conoscere la tua origine, le tue radici; e bada bene, non intendo la tua area di governo locale o la tua contea o il tuo villaggio. Intendo conoscere la tua fonte, il tuo Creatore. Colui che ha il tuo manuale di istruzioni sullo scaffale; che ti conosce più di quanto tu possa conoscere te stesso. Se dovessi evocare un po’ di audacia nel riformulare il detto iconico, lo metterei così: “Conosci la tua fonte, conosci il tuo contenuto”.

Conosci i tuoi punti di forza, le tue debolezze, i tuoi limiti, i tuoi eccessi, le tue emozioni, i tuoi desideri, le tue brame, le tue capacità, i tuoi stimoli, i tuoi pensieri, i tuoi sogni, le tue speranze, le tue aspirazioni, le tue vittorie, le tue sconfitte; non conosci poco, conosci tutto.

Seriamente però; “Conosci te stesso”

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