Nel nostro laboratorio perseguiamo una comprensione neurobiologica meccanicistica del fenomeno della memoria motivata. In particolare, studiamo gli effetti dei sistemi neurotrasmettitoriali neuromodulatori sulla formazione della memoria nel cervello umano, con un particolare interesse nella neuromodulazione guidata dalla ricompensa della formazione della memoria episodica che probabilmente coinvolge il sistema dopaminergico.
Dopamina
I nostri progetti attuali si basano sul nostro precedente lavoro sperimentale utilizzando il paradigma di fMRI correlato agli eventi di memoria motivata descritto in Adcock et al., Neuron 2006. Questo studio dimostra le interazioni tra l’area tegmentale ventrale (VTA) e l’ippocampo negli esseri umani e fa l’importante connessione tra queste interazioni e la formazione della memoria. L’accoppiamento anticipato di VTA e ippocampo sembra preparare l’ippocampo a registrare l’esperienza: un meccanismo neurale candidato per la motivazione ad apprendere.
Proiezioni dopaminergiche dirette sono note per collegare la VTA all’ippocampo, e la precedente presenza di dopamina nelle sinapsi ippocampali ha dimostrato di diminuire la soglia dei cambiamenti cellulari che si pensa siano alla base dei ricordi duraturi. Per queste ragioni, ipotizziamo che questo accoppiamento funzionale anticipato di VTA e ippocampo rifletta il rilascio di dopamina dalla VTA all’ippocampo, portando al miglioramento della memoria episodica. Così stiamo iniziando gli studi volti a legare sia i fenomeni comportamentali che di attivazione cerebrale alla dopamina. In particolare, stiamo usando manipolazioni farmacologiche del sistema dopaminergico per determinare il ruolo della dopamina nel miglioramento della memoria guidato dalla ricompensa.
Questo lavoro ha implicazioni sia per gli individui sani che per le popolazioni cliniche con disturbi associati alla disfunzione dell’ippocampo, come la demenza di Alzheimer e la schizofrenia.