Uno dei primi templi egiziani fu il santuario di Nekhbet a Nekheb (chiamato anche El Kab). Era la città compagna di Nekhen, la capitale religiosa e politica dell’Alto Egitto alla fine del periodo predinastico (circa 3200-3100 a.C.) e probabilmente anche durante il primo periodo dinastico (circa 3100-2686 a.C.). L’insediamento originale sul sito di Nekhen risale a Naqada I o alla tarda cultura badariana. Al suo apice, dal 3400 a.C. circa, Nekhen aveva almeno 5.000 e forse fino a 10.000 abitanti.
Nekhbet era la divinità tutelare dell’Alto Egitto. Nekhbet e la sua controparte del Basso Egitto Wadjet apparivano spesso insieme come le “Due Signore”. Uno dei titoli di ciascun sovrano era il nome Nebty, che iniziava con i geroglifici per delle Due Signore….
Nell’arte, Nekhbet era raffigurata come un avvoltoio. Alan Gardiner ha identificato la specie usata nell’iconografia divina come un grifone. Arielle P. Kozloff, tuttavia, sostiene che gli avvoltoi dell’arte del Nuovo Regno, con i loro becchi dalla punta blu e la pelle sciolta, assomigliano meglio all’avvoltoio dalla faccia lappata.
Al tempo del Nuovo Regno, l’avvoltoio appariva accanto all’ureo sui copricapi con cui venivano sepolti i re. L’ureo e l’avvoltoio sono tradizionalmente interpretati come Wadjet e Nekhbet, ma Edna R. Russmann ha suggerito che in questo contesto essi rappresentano invece Iside e Nefti, due importanti dee funerarie.
Nekhbet di solito era raffigurata in bilico, con le ali spiegate sopra l’immagine reale, mentre stringeva un simbolo shen (che rappresenta la protezione eterna che circonda), spesso tra i suoi artigli.
L’ureo e l’avvoltoio erano raffigurati come un’immagine reale.