Scopo: Per determinare la concomitanza di attivazione nella corteccia motoria primaria, indotta da paradigmi di movimento attivo e passivo delle estremità, utilizzando il livello di ossigeno nel sangue dipendente risonanza magnetica funzionale (MR).

Materiali e metodi: Lo studio HIPAA-compliant è stato approvato dal comitato di revisione istituzionale, e il consenso informato scritto è stato ottenuto dai volontari partecipanti. I dati di imaging funzionale MR sono stati raccolti da 11 volontari sani (quattro donne, sette uomini; range di età, 24-42 anni) durante i movimenti attivi e passivi della mano, gomito, spalla, caviglia, ginocchio e anca. Questi dati sono stati poi mappati su immagini anatomiche tridimensionali. I volumi di attivazione sono stati determinati utilizzando l’analisi di correlazione incrociata ad una soglia di coefficiente di 0,4 (P < .01). Le regioni di interesse sono state disegnate nei gyri pre e postcentrali sulla base di criteri anatomici. Il numero medio di voxel attivati nei gyri pre e postcentrali indotti da movimenti attivi e passivi è stato confrontato utilizzando l’analisi Wilcoxon. I rapporti di concordanza e i rapporti proporzionali di attivazione tra movimenti attivi e passivi sono stati calcolati per ogni posizione somatotopica.

Risultati: L’attivazione della corteccia motoria primaria tendeva ad aumentare con i movimenti attivi rispetto a quelli passivi, anche se nel giro precentrale, i movimenti della mano, del gomito e della spalla non hanno mostrato differenze statisticamente significative nel numero medio di voxel attivati. Nel giro postcentrale, solo la spalla ha rivelato una differenza significativa (P < .05). I rapporti di concordanza (sovrapposizione del volume di attivazione di due compiti/area di attivazione combinata di entrambi i compiti) variavano da 0.44 a 0.57. I rapporti proporzionali (sovrapposizione del volume di attivazione del compito passivo con il compito attivo/volume totale di attivazione del compito passivo) variavano da 0,64 a 0,82.

Conclusione: I paradigmi di movimento passivo possono essere un’alternativa o un complemento ai compiti di movimento attivo nelle popolazioni di pazienti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.