Miguel de Molinos, (nato il 29 giugno 1628, Muniesa, Spagna-morto il 28 dicembre 1696, Roma, Stati Pontifici), prete spagnolo condannato per aver sostenuto una forma estrema di quietismo, una dottrina che venne considerata eretica dalla chiesa cattolica romana.
Muniesa, Spagna
morto il 28 dicembre, 1696 (all’età di 68 anni)
Roma, Italia
oggetti di studio
- Quietismo
Ordinato nel 1652, Molinos nel 1663 fu inviato a Roma. Lì, nel 1675, pubblicò la sua Guida spirituale, un piccolo manuale che insegnava che la perfezione cristiana si raggiunge con un misto di contemplazione e assistenza divina. Molinos credeva che gli uomini devono bandire le loro volontà individuali in modo che la volontà di Dio possa operare senza ostacoli in loro.
La Guida fece scalpore; ma nel 1685, al culmine dell’influenza di Molinos e quando il suo amico Innocenzo XI era papa, Molinos fu arrestato dalla polizia papale, processato e condannato all’ergastolo per eresia.
Poiché le dottrine che portarono alla sua condanna non si trovano nella Guida, questo brusco capovolgimento di opinione viene attribuito alla scoperta dell’immoralità personale di Molinos, la cui esatta natura rimane chiusa negli archivi della Congregazione per la Dottrina della Fede. Circa 20.000 delle sue lettere furono esaminate, e lui e numerosi testimoni furono interrogati, portando alla condanna (1687) da parte di Innocenzo di 68 proposizioni che incarnano la dottrina di Molinos. Nella “Somma” del suo processo, Molinos difese le aberrazioni sessuali commesse da lui stesso e dai suoi seguaci come atti purificatori senza peccato, causati dal diavolo. Sosteneva che erano passivamente permesse al fine di approfondire un tranquillo riposo in Dio. Tuttavia, ammise di essersi sbagliato e non offrì ulteriori difese. Morì in prigione. La sua “Somma” è conservata nella Biblioteca Vallicelliana di Roma, e le sue lettere sono negli archivi della Congregazione per la Dottrina della Fede.
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