Stella fissa: MERAK | |
Constellation: Beta (β) Orsa Maggiore | |
Longitudine 1900: 18LEO02 | Longitudine 2000: 19LEO26 |
Declinazione 1900: +56.55′ | Declinazione 2000: +56.23′ |
Ascensione retta: 11h 01m | Latitudine: +45.07′ |
Classe spettrale: A1 | Magnitudine: 2.4 |
da p.438 of Star Names, Richard Hinckley Allen, 1889.
Beta (β) Ursa Major, Merak, è una stella bianca verdastra nel lombo o nel fianco dell’Orsa Maggiore.
Merak, o Mirak, viene da Al Marakk, il Lombo (dell’Orso); ma lo scrittore inglese di globi John Chilmead (circa 1639) disse Mirae, e lo studioso francese del XVI secolo Scaliger, Mizar. Potrebbe essere stata conosciuta dai Greci come Helike, uno dei loro nomi per l’intera costellazione dell’Orsa Maggiore
I cinesi la chiamavano Tien Seuen, una sfera armillare, e gli indù, Pulaha (nata dall’ombelico di Brahma), uno dei sette Rishis o Saggi ]
Presso di essa, a ovest, si trova la Nebulosa Gufo, N.G.C. (New Galaxy Catalog) 3587, 97 M, scoperta da Mechain nel 1781.
Star Names, Their Lore and Meaning, Richard Hinckley Allen, 1889].
Alpha (Dubhe) e beta (questa stella Merak) erano i Custodi, o i Puntatori, nella parte anteriore del “Dipper Bowl” nell’Orsa Maggiore; una linea che si estende attraverso questi due dirigerà l’osservatore a Polaris, la Stella del Nord.
È una delle stelle “L’Aratro”, detta anche “l’Orsa Maggiore”, un asterismo nella parte posteriore dell’Orsa, delineato dalle stelle; Merak (questa stella beta), Dubhe (alfa), Phecda (gamma) e Megrez (delta) sul corpo dell’Orso, insieme alle tre stelle della coda; epsilon (Alioth), zeta (Mizar), ed eta (Alkaid). L’asterismo era anche visto come un Dipper o un Mestolo con le tre stelle della coda a formare il manico. Nella prima astronomia araba le quattro stelle dell’aratro sul corpo dell’orso costituivano la bara o il feretro circondato dai lutti (le tre stelle in coda) di Al Na’ash, che fu assassinato da Al Jadi, la stella polare (Polaris), e questa costellazione era vista come una processione funebre, attribuendo questo titolo al lento e solenne movimento della figura intorno al polo. L’Orsa Maggiore è stata vista da varie culture come un aratro, un carro di buoi, un carro, era conosciuta come Charlie’s Wain nel nord Europa. Per gli indù le quattro stelle dell’aratro e le tre stelle nella coda erano Sapta Rishi “I sette saggi”. Queste sette stelle (septentriones, dalla frase septem triones, che significa “sette buoi da aratro”) sono l’origine della parola latina septentriones che significa “nord”.
Le influenze astrologiche della costellazione dell’Orsa Maggiore
Legenda: Callisto, figlia di Licaone, re dell’Arcadia, di cui Giove era innamorato, divenne seguace di Diana per il suo amore per la caccia. Giove cercò Callisto assumendo la forma di Diana, e Giunone (moglie di Giove) che scoprì l’intrigo trasformò Callisto in un orso. Arrabbiata per il fatto che l’orso fosse stato posto in cielo, Giunone chiese a suo fratello Nettuno di non far mai tramontare quelle stelle nel suo regno, e per questo motivo sono sempre sopra l’orizzonte in Europa. Per spiegare la lunghezza della coda dell’orsa, si dice che Giove, temendo i suoi denti, la sollevò per la coda, che si allungò a causa del suo peso e della distanza dalla terra al cielo.
Influenze: Secondo Tolomeo, l’Orsa Maggiore è come Marte. Si dice che dia una natura tranquilla, prudente, sospettosa, diffidente, autocontrollata, paziente, ma uno spirito inquieto e una grande rabbia e vendetta quando viene destata. Dai cabalisti è associato alla lettera ebraica Zain e alla 7a Tromba dei Tarocchi “Il Carro”.
Le influenze astrologiche della costellazione dell’Orsa Maggiore date da Manilius:
“Ora quando, dopo aver completato una rivoluzione intorno al polo, l’Orsa (Orsa Maggiore) con il muso in avanti riprende i suoi incessanti passi sulle sue precedenti tracce, senza mai immergersi nell’Oceano ma girando sempre in cerchio, a coloro che sono nati in quel momento le creature selvatiche non mostreranno alcun volto ostile, e nei loro rapporti con gli animali questi uomini li troveranno sottomessi al loro dominio. Un tale sarà in grado di controllare enormi leoni con un gesto, di accarezzare i lupi e di giocare con le pantere in cattività; così, lungi dal rifuggire i potenti orsi che sono i parenti della costellazione, li addestrerà a realizzazioni umane e imprese estranee alla loro natura; si siederà sul dorso dell’elefante e con un pungolo dirigerà i movimenti di una bestia che disonora il suo peso massiccio cedendo a piccoli colpi; dissiperà la furia della tigre, addestrandola a diventare un animale pacifico, mentre tutte le altre bestie che molestano la terra con la loro ferocia le unirà a sé in amicizia; addestrerà cuccioli dal profumo acuto…”
“Ora dove il cielo raggiunge il suo culmine negli Orsi splendenti, che dalla sommità del cielo guardano tutte le stelle e non conoscono tramonto e, spostando le loro stazioni opposte intorno allo stesso punto alto, mettono in rotazione cielo e stelle, da lì un asse inconsistente corre giù attraverso l’aria invernale e controlla l’universo, tenendolo imperniato ai poli opposti: esso forma il centro intorno al quale la sfera stellata ruota e fa ruotare il suo volo celeste, ma è esso stesso senza movimento e, tirato dritto attraverso gli spazi vuoti del grande cielo fino alle due Orse e attraverso il globo stesso della Terra, rimane fisso, poiché l’intera atmosfera gira sempre in cerchio, e ogni parte del tutto ruota verso il luogo da cui è partita, quello che sta nel mezzo, attorno al quale tutto si muove, così inconsistente da non poter girare su se stesso e nemmeno sottomettersi al movimento o girare in modo circolare, questo gli uomini hanno chiamato l’asse, poiché, immobile esso stesso, vede tuttavia tutto girare attorno a sé. La parte superiore dell’asse è occupata da costellazioni ben note ai marinai sfortunati, che li guidano sulle profondità senza misura nella loro ricerca di guadagno. Helice (Ursa Major), la maggiore, descrive l’arco maggiore; è segnata da sette stelle che si contendono sotto la sua guida le navi della Grecia che salpano per attraversare i mari. Cynosura è piccola e gira in un cerchio stretto, meno brillante quanto è grande, ma nel giudizio dei Tiriani supera l’orsa maggiore. I cartaginesi la considerano la guida sicura quando in mare si dirigono verso lidi sconosciuti. Non sono messi faccia a faccia: ognuno con il suo muso punta la coda dell’altro e segue quello che lo segue. Stendendosi tra loro e abbracciando ciascuno il Drago li separa e li circonda con le sue stelle luminose per evitare che si incontrino o lascino le loro stazioni”.
Le influenze astrologiche della stella Merak
Merak ha una natura marziana ed è importante in un tema natale, se il segno Leone è occupato e altre configurazioni danno un indizio di amore per il comando e il dominio. Questa stella è accreditata per aumentare il potere di andare avanti nella vita e ciò è particolarmente vero se in congiunzione con il Sole, Marte o Plutone.