Early Life

Nato a Epsom, Surrey il 23 maggio 1952, figlio di un impiegato statale, Martin Parr fu fortemente influenzato dall’hobby del nonno come fotografo dilettante. Usciva a fotografare con suo nonno e in cambio elaboravano la pellicola e sviluppavano le stampe insieme. Parr ha continuato a studiare la materia al Manchester Polytechnic dal 1970 al 1973. Durante questi anni fu esposto al lavoro di molti fotografi influenti, ma fu il lavoro di Tony Ray-Jones a fornire a Parr la maggiore ispirazione.

Carriera fotografica

Dopo la laurea, Parr iniziò a lavorare come fotografo professionista, sostenendo la sua carriera con vari incarichi di insegnamento tra il 1975 e i primi anni ’90. All’inizio degli anni ’80 il suo lavoro mirava a rispecchiare lo stile di vita della gente comune britannica, riflettendo il declino sociale e il disagio della classe operaia durante l’era di Margaret Thatcher. Si guadagnò una reputazione internazionale per il suo approccio obliquo al documentario sociale, e per le immagini innovative, in particolare i suoi progetti in bianco e nero come Bad Weather (1982) e più tardi la sua pubblicazione A Fair Day (1984).

The Last Resort: Photographs of New Brighton (1986) fu il primo progetto di Parr a mostrare un movimento verso il suo stile personale ormai distinto: colori brillanti e immagini vivaci, che catturarono i vacanzieri di New Brighton e accesero la sua passione per l’osservazione della società. Questa serie è diventata da allora un classico moderno. Il progetto globale di Parr, Common Sense (1995-99), ha sviluppato ulteriormente questa tecnica e gli ha fatto guadagnare più riconoscimento come fotogiornalista satirico. Il progetto mirava a mettere in evidenza le idiosincrasie delle diverse culture contemporanee, come una tazza di tè britannica, un sorriso abbagliante di Hollywood e altri cliché culturali del genere.

Negli anni ’90 la BBC ha mandato in onda un documentario chiamato Signs of the Times, in collaborazione con Nicholas Barker e Martin Parr. Diretto da Barker, era una prima versione della televisione reale ed era visto come un documentario “fly-on-the-wall” combinato con lo show sulle celebrità Through the Keyhole. Un annuncio è stato messo nella stampa nazionale e regionale britannica chiedendo dei volontari per essere coinvolti nel film. Doveva essere uno spettacolo che documentava i gusti personali delle persone nella casa britannica. Duemila persone fecero domanda e ne vennero scelte cinquanta, di età, razza, sesso ed estrazione sociale diversi. A Parr fu chiesto da Barker di essere il fotografo delle riprese, e creò un successivo libro per accompagnare il documentario. Ognuno dei titoli che lui e Barker hanno dato alle fotografie sono citazioni di persone nel film, che si mandano inavvertitamente in alto. Sottotitolato “ritratto del gusto della nazione” queste fotografie danno una visione perspicace e divertente del gusto britannico negli anni 90. Per Parr, l’atrofia morale e l’assurdità della nostra vita quotidiana significa che possiamo trovare la salvezza solo adottando un certo senso dell’umorismo. Gran parte del suo lavoro satireggia la banalità, la noia e la mancanza di significato che trova prevalente nei tempi moderni.

Parr è stato presidente di Magnum Photos tra il 2013 e il 2017, e rimane uno dei fotoreporter più popolari del paese, contribuendo a una vasta gamma di media stampati.

Mostre e premi

Parr ha esposto il suo lavoro a livello globale dal 1974, comprese le mostre alla National Portrait Gallery e alla Photographer’s Gallery di Londra, al National Centre of Photography di Parigi e al Tokyo Metropolitan Museum of Photography in Giappone. Parr è prolifico nella sua produzione e ha pubblicato più di cento libri del suo lavoro. Ha vinto molti premi nel corso della sua carriera, tra cui il Royal Photographic Society’s Centenary Award, il Photokina’s Eric Solomon Award per il fotogiornalismo e, nel 2017, il Sony World Photography Award for Outstanding Contribution to Photography.

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