Versailles fu senza dubbio l’ultima grande opera di questo famoso architetto della metà del XVII secolo. Dopo il Grande Spettacolo Reale del 1668, Luigi XIV affidò a Le Vau, primo architetto del re dal 1654, l’ampliamento del palazzo in mattoni e pietra costruito da suo padre Luigi XIII. Sul lato della città Le Vau costruì delle ali simmetriche intorno al piazzale nello stesso stile delle scuderie e delle ali della servitù, ma scelse la pietra bianca per coprire il palazzo originale sul lato del giardino. L’opera fu chiamata “Busta” o “Nuovo Palazzo” per distinguerla dal “Vecchio Palazzo”, costruito durante il regno di Luigi XIII. Sul lato del cortile il palazzo seguì l’estetica francese dei tetti in ardesia, ma per la nuova costruzione Le Vau preferì usare tetti in stile italiano nascosti dietro una balaustra decorata con trofei e pots-à-feu. Questo stile fu copiato e ripetuto sulle ali dal suo successore Hardouin-Mansart.
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Versailles nei secoli
Modifiche del palazzo in 3D
Le Vau costruì anche la prima orangerie a Versailles e il serraglio nel parco. Iniziò a lavorare alla Scala degli Ambasciatori e all’arredamento degli appartamenti reali, ma questi furono terminati da François d’Orbay (1634-1697), suo principale collaboratore e breve successore, prima dell’arrivo di Hardouin-Mansart nel 1675.
Uomo di denaro e di potere, Le Vau si fece un nome con la costruzione di un certo numero di ville private a Parigi per ricchi parlamentari (Lambert, Tambonneau, Hesselin) e di castelli.
Il più famoso – e più costoso – di questi fu Château de Vaux-le-Vicomte per Nicolas Fouquet, un finanziere e ministro delle Finanze. La costruzione era una versione in scala ridotta e un assaggio della futura Versailles, poiché Fouquet aveva ingaggiato Le Brun, Girardon e Le Nôtre oltre a Le Vau. Nessun mecenate privato aveva mai impiegato artisti reali con risultati così grandiosi.
Prima di Versailles, Le Vau aveva lavorato per Luigi XIV a Vincennes (i padiglioni del re e della regina) così come al Louvre e alle Tuileries. Di fronte al Louvre costruì il Collège des Quatre Nations (ora l’Institut de France) secondo i desideri del cardinale Mazzarino. Qui, come a Versailles, l’architetto utilizzò la decorazione e il design italiano con un’estetica classica e un accenno di barocco, che erano caratteristici della metà del XVII secolo.
Il regno di Luigi XIV