Quando una nuova tecnologia più efficiente porta a un risparmio inferiore al previsto o addirittura a un maggiore consumo di energia, si parla di effetto rimbalzo in economia energetica.
Stanley Jevons, già nel 1865, sosteneva che l’efficienza rende l’energia più accessibile, quindi: è una totale confusione di idee supporre che l’uso economico del carburante sia equivalente ad un consumo diminuito. Dopo di lui, ancora molti si riferiscono all’Effetto Rimbalzo come al Paradosso di Jevons e l’idea che l’efficienza spinga a un maggior consumo di energia è davvero paradossale. Tuttavia, questo paradosso rimane ancora inspiegabile, poiché la maggior parte degli sforzi scientifici sono stati fatti per misurarlo piuttosto che capirlo. Il famoso epistemologo Gregory Bateson, una volta avvertì che l’errore principale della scienza è quello di confondere il Pleroma – l’indistinto, ma misurabile, con la Creatura, il dominio governato da distinzioni e differenze. La sua lezione era che non c’è informazione senza energia, ma se usiamo solo l’energia per capire l’informazione, perdiamo l’essenza stessa di essa, che è la creazione della differenza.
Di recente alcuni eminenti studiosi hanno sostenuto la necessità di esplorare nuovi orizzonti per studiare l’effetto rebound. Alcuni, per esempio, hanno previsto l’esistenza di un rimbalzo di frontiera da esplorare; altri, quello di un rimbalzo strutturale. Il rimbalzo di frontiera allude alla frontiera in espansione di nuovi prodotti e processi -come, per esempio, l’incombente avvento delle auto a guida autonoma e della robotizzazione, che la crescente maggiore efficienza nella trasformazione dell’energia rende accessibile al pubblico, mentre nel rimbalzo strutturale, i confini del sistema non cambiano ma sono le connessioni e la loro topologia che vengono modificate dall’efficienza. Sebbene i concetti di rimbalzo strutturale e di frontiera possano sembrare distanti, perché in un caso il cambiamento avviene ai confini del sistema e nell’altro all’interno del sistema, essi si ricollegano nel concetto di cambiamento di complessità, che incorpora sia l’introduzione di un nuovo dispositivo più complesso sia una struttura di relazioni più complessa. Da un lato, c’è l’energia e la materia, o il Pleroma, che alimentano il sistema; dall’altro c’è la complessità del sistema economico e della società, la Creatura.
Questo tema di ricerca accoglie studiosi di diverse discipline – scienziati sociali, ingegneri, economisti, scienziati dell’energia e così via, per fornire il loro contributo non convenzionale nel campo dello studio dell’effetto rebound, sia:
1) con un approccio interdisciplinare, con un nuovo quadro/approccio/metrica di modellazione;
2) indagando un aspetto/tipo di rimbalzo nuovo o poco noto in letteratura (come: rimbalzo strutturale, rimbalzo di frontiera, rimbalzo di potenza, rimbalzo di sostituzione ecc.),
3) affrontando il rimbalzo in relazione alle misure politiche da adottare, lo stato dell’arte nel discorso pubblico e specializzato dell’argomento,
4) affrontando l’importante questione di come aumentare la consapevolezza di questo fenomeno tra scienziati, professionisti e cittadini.
Immagine “Aqua n.3”, 2007 © Giacomo Costa, courtesy Guidi & Schoen Arte Contemporanea, Genova
Keywords:Effetto rimbalzo, Complessità, Ricerca interdisciplinare, Modellazione energetica, Paradosso di Jevons
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