Marie-Thérèse e il Delfino c.1663, di Charles Beaubrun (Wikimedia commons)

Forse il momento più scioccante dell’episodio di apertura della serie fu la rivelazione che la moglie di Luigi, Marie-Thérèse di Spagna, gli aveva partorito – o meglio, qualcun altro – un bambino dalla pelle scura.

Questo probabilmente si riferisce a un episodio del 1664, quando Marie-Thérèse diede alla luce prematuramente una principessa dalla vita breve, Marie-Anne. Il bambino potrebbe aver avuto una pelle scura e violacea causata dalla mancanza di ossigeno dopo un travaglio lungo e difficile, che quasi costò la vita alla regina. Secondo le voci, il bambino non morì, ma fu invece nascosto in un convento. Voltaire non fa alcuna menzione di questa storia, che avrebbe certamente conosciuto, ma possiamo trovarne traccia nella relativa storia della Monaca Nera di Moret che Voltaire colloca proprio alla fine della sua serie di aneddoti.

Questa monaca, suor Louise Marie de Sainte-Thérèse, sosteneva di essere la figlia del re: il suo nome, scelto quando prese i voti, è un amalgama dei nomi della coppia reale. Infatti, quando la seconda moglie morganatica del re, Madame de Maintenon, arrivò al convento per dissuaderla da questo concetto, la sua risposta pungente divenne leggendaria:

Madame, il fatto che una signora del vostro rango si sia presa la briga di venire qui con l’espresso scopo di dirmi che non sono la figlia del re mi convince che lo sono.

Anche se non esiste alcuna traccia che Luigi XIV abbia un’amante nera, Voltaire ammette come “probabile” l’idea che la suora sia la figlia illegittima di Luigi. In una nota a piè di pagina, Voltaire sottolinea che egli stesso visitò il convento in compagnia del suo protettore Monsieur de Caumartin, che all’epoca era il conte di Moret, ed è la fonte di informazione più probabile per Voltaire sulla dote che il re aveva messo da parte per suor Louise: la somma di 20.000 écus. Questo, combinato con il racconto del testimone oculare di Voltaire sull’aspetto della suora, costituisce il perno del suo racconto:

Era estremamente scura di pelle e, inoltre, gli assomigliava.


Louise Marie Thérèse, la suora nera di Moret-sur-Loing (Wikimedia commons)

Voltaire conclude il racconto, e i capitoli di aneddoti, con una dichiarazione che racchiude la sua visione del suo ruolo di storico della modernità. Anche se la storia può apparire scandalosa, il suo legame con il re fa sì che questo fatto personale e privato debba avere il suo posto nella storia accanto ai racconti dei grandi e dei buoni:

Tutti questi dettagli potrebbero respingere un filosofo. Ma la curiosità, quella debolezza così comune a tutti gli uomini, cessa quasi di esserlo quando il suo centro sono i tempi e le persone che attirano l’attenzione dei posteri.

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