Background e scopo: Nonostante il suo uso diffuso nella sindrome dell’intestino irritabile (IBS), esistono pochi dati clinici sugli effetti della mebeverina cloridrato sulla motilità gastrointestinale. L’attività motoria umana nell’intestino tenue è più riproducibile di quella nell’intestino crasso; perciò lo scopo di questo studio era di determinare nell’intestino tenue gli effetti della mebeverina orale sia in pazienti con IBS che in controlli sani.
Metodi: Dodici pazienti con IBS (11 femmine/1 maschio, 46 +/- 13 anni) – costipazione predominante (IBS-C, n = 6) e diarrea predominante (IBS-D, n = 6) – e sei controlli sani, sono stati sottoposti a una registrazione ambulante continua di 48 ore dell’attività motoria del piccolo intestino. Un pasto standard a bassa energia (400 kcal) e uno ad alta energia (800 kcal) sono stati somministrati in ogni periodo consecutivo di 24 ore. I soggetti hanno ricevuto, in cieco, compresse di placebo nelle prime 24 ore e poi mebeverina 135 mg q.d.s. nelle seconde 24 ore.
Risultati: La mebeverina non ha avuto alcun effetto sui parametri della motilità del piccolo intestino nei controlli. Al contrario, sia nei pazienti con IBS-C (P = 0,01) che in quelli con IBS-D (P < 0,05), l’indice di motilità della fase 2 è aumentato durante la somministrazione di mebeverina. Inoltre, dopo la mebeverina la proporzione del ciclo del complesso motorio migratorio occupato dalla fase 2 era ridotta nell’IBS-D (P = 0,01), mentre la frequenza dei burst di fase 2 era ridotta nell’IBS-C (P < 0,05). Per l’attività motoria della fase 3 nei pazienti con IBS-C, la velocità di propagazione era diminuita (P < 0,01), e la durata aumentata (P < 0,01).
Conclusioni: Questi risultati suggeriscono che la mebeverina, nel periodo iniziale di dosaggio, ha un effetto normalizzante nel piccolo intestino nella IBS, migliorando l’attività contrattile in modo simile agli agenti “procinetici”, oltre a produrre alterazioni nell’attività motoria coerenti con un effetto “antispasmodico”.