Kyle Flubacker, Superlative

Due anni dopo il suo debutto alla regia dell’amato film indie “Columbus”, il video-saggista divenuto regista Kogonada ha finalmente messo in fila il suo film successivo. Deadline riporta che il creatore nato in Corea del Sud affronterà l’adattamento per il grande schermo del racconto “Saying Goodbye to Yang”, scritto da Alexander Weinstein. Il regista scriverà e dirigerà il film, che uscirà con il titolo leggermente modificato “After Yang.”

Colin Farrell sarà il protagonista del film, che sarà distribuito dallo studio A24, che ha già distribuito i film “The Lobster” e “The Killing of a Sacred Deer”, entrambi diretti dal regista di “The Favourite” Yorgos Lanthimos. Per Deadline, il film “segue un padre e una figlia mentre cercano di salvare la vita del loro membro robotico della famiglia.”

La storia è stata originariamente pubblicata nella raccolta breve di Weinstein “Children of the New World”, una proposta di narrativa speculativa pubblicata per la prima volta nell’autunno del 2016. Il film sarà prodotto sia da Cinereach che da Per Capita Productions, dato che Theresa Park di quest’ultima è stata accreditata per mettere insieme il progetto, dall’acquisto della storia la scorsa estate e dalla scelta del regista di “Columbus” per dirigerlo.

Kogonda, meglio conosciuto per i suoi saggi video sui film, ha fatto il salto al lungometraggio nel 2016 con il suo “Columbus”, interpretato da John Cho e Haley Lu Richardson, che ha debuttato al Sundance nel 2017 e poi è passato a una piccola uscita autodistribuita nell’agosto dello stesso anno.

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Quando è apparso sul podcast Filmmaker Toolkit di IndieWire nel 2017, ha parlato a lungo delle influenze che hanno guidato la sua carriera, il che dovrebbe dare una visione continua del suo processo di filmmaking in evoluzione. “Penso che uno dei motivi per cui me ne sono andato sia stato per me una sorta di uccisione della cosa che amavo”, ha detto Kogonada. “Voglio solo fare qualcosa che cerchi di perseguire lo stesso tipo di forma che stava perseguendo, ma cercando di pensarci nel nostro momento presente.”

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