Il produttore di hard drive Seagate promette che gli hard disk HAMR-Heat Assisted Magnetic Recording-hard drives nei modelli da 18TB e 20TB saranno disponibili nei canali retail nel 2020. Le nuove unità utilizzano un supporto che è meno malleabile magneticamente alla temperatura di funzionamento standard rispetto ai supporti CMR (Conventional Magnetic Recording) e, quindi, ha bisogno di essere riscaldato brevemente e localmente con un laser quando i dati vengono scritti sul supporto.
Seagate sta lavorando su HAMR da molto tempo; il primo grande comunicato stampa della società su questa tecnologia risale al 2002. La promessa è sempre stata la stessa: densità areale più alta, cioè più bit immagazzinati per pollice quadrato, con una maggiore stabilità dei dati una volta scritti. Le densità previste sono aumentate nel corso degli anni, anche se – quando Ars Technica ha riferito per la prima volta di Seagate e HAMR nel 2012, la società stava promettendo che le unità HAMR da 6 TB erano dietro l’angolo.
Anche se le unità HAMR del 2012 “appena dietro l’angolo” sembrano essere state per lo più vapore, la tecnologia è una realtà ora. Seagate sta provando le unità HAMR da 16TB con clienti selezionati da più di un anno e sostiene che le prove hanno dimostrato che le sue unità HAMR sono “sostituzioni plug and play” per le unità CMR tradizionali, non richiedono alcuna cura speciale e non hanno particolari casi d’uso scadenti rispetto alle unità a cui siamo tutti abituati.
Consigliamo un po’ di cautela riguardo alle affermazioni che le unità sono veramente sostituzioni “plug and play”. Mentre non c’è alcuna indicazione che HAMR in sé abbia implicazioni sulle prestazioni, molte di queste unità saranno anche dotate della tecnologia SMR-Shingled Magnetic Recording, che già spesso si traduce in una velocità di scrittura drasticamente ridotta quando i dati non vengono scritti in sequenze grandi e contigue. Non ci vuole molta ricerca per trovare esempi di utenti del mondo reale che hanno sperimentato scarse prestazioni con unità SMR non-HAMR, come questo utente di Reddit che ha riportato latenze di 10 secondi pieni per carichi I/O casuali.
Seagate non è l’unico fornitore con HAMR sulla tabella di marcia immediata: il produttore di supporti per dischi rigidi Showa Denko, il più grande produttore indipendente di piatti al mondo, ha annunciato la propria tecnologia HAMR, che, come quella di Seagate, è basata su film sottili di lega Fe-Pt (ferro e platino). Showa Denko sostiene che il suo supporto HAMR permetterà alla fine di raggiungere densità di 5Tb/in² o più, rendendo possibili dischi rigidi da 3,5 pollici da 70-80TB. Il produttore rivale di dischi rigidi Western Digital ha invece sperimentato la tecnologia MAMR-Microwave Assisted Magnetic Recording, ma ha anche molti brevetti HAMR.
L’unica cosa su cui tutti questi produttori concordano è l’obsolescenza della registrazione magnetica PMR (Perpendicular Magnetic Recording) non assistita dall’energia. Le densità della PMR sono attualmente a circa 1,1Tb/in² e non ci si aspetta che aumentino molto, se non del tutto, a causa delle limitazioni imposte dal trilemma della registrazione magnetica: è necessario che il supporto sia resistente ai cambiamenti di magnetizzazione (per la stabilità), ma le testine devono essere in grado di superare tale resistenza per poter scrivere sul supporto – e più piccoli sono i singoli grani sul supporto, più piccolo è il campo magnetico che la testina può generare per cambiarlo senza sovrapposizioni e, quindi, più debole deve diventare quel campo.