2 Ci fu di nuovo un giorno in cui i figli di Dio vennero a presentarsi davanti al Signore, e anche Satana venne in mezzo a loro per presentarsi davanti al Signore.
2 E il Signore disse a Satana: Da dove vieni? E Satana rispose al Signore e disse: “Dall’andare avanti e indietro sulla terra e dal camminare su e giù per essa”.
3 E il Signore disse a Satana: “Hai considerato il mio servo Giobbe, che non c’è nessuno come lui sulla terra, un uomo perfetto e retto, che teme Dio e rifugge il male? e ancora mantiene la sua integrità, sebbene tu mi abbia mosso contro di lui per distruggerlo senza motivo.
4 E Satana rispose al Signore e disse: “Pelle per pelle, sì, tutto quello che un uomo ha, lo darà per la sua vita”.
5 Ma ora stendi la mano e tocca le sue ossa e la sua carne, ed egli ti maledirà in faccia.
6 E il Signore disse a Satana: “Ecco, egli è nelle tue mani; ma salva la sua vita”.
7 Così Satana uscì dalla presenza del Signore e colpì Giobbe con pustole dolorose dalla pianta del piede alla corona.
8 Poi gli prese un coccio per raschiarselo ed egli si sedette in mezzo alla cenere.
9 Allora sua moglie gli disse: “Conservi ancora la tua integrità? Maledici Dio e muori.
10 Ma egli le disse: “Tu parli come parla una delle donne stolte. Che cosa? Riceveremo il bene per mano di Dio, e non riceveremo il male? In tutto questo, Giobbe non peccò con le sue labbra.
11 Ora, quando i tre amici di Giobbe seppero di tutto questo male che si era abbattuto su di lui, vennero ognuno dal suo luogo: Elifaz il Temanita, Bildad lo Sciù e Zofar il Naamatita, perché si erano dati appuntamento per venire a piangere con lui e a confortarlo.