Per un uomo che doveva odiare la musica e i musical con notevole fervore, George S. Kaufman diede significativi contributi come librettista e regista ad una varietà di produzioni del teatro musicale americano dagli anni ’20 agli anni ’50. All’inizio della sua carriera lavorò come giornalista per diversi anni a Washington e poi a New York, dove divenne uno dei più brillanti giovani talenti dei primi anni ’30, molti dei quali, tra cui Kaufman, Ring Lardner, Dorothy Parker, Alexander Woollcott e Robert Benchley, erano membri della tavola rotonda dell’Algonquin Hotel. Dopo aver co-scritto il libro con Marc Connelly nel 1923 per “Helen of Troy, New York”, che aveva una colonna sonora di Bert Kalmar e Harry Ruby, Kaufman contribuì con degli sketch o fu il librettista o il co-bibrettista di una serie di altre produzioni musicali di Broadway, tra cui “Music Box Revue (Third Edition)”, “Be Yourself!”, “The Cocoanuts”, “Animal Crackers”, “The Little Show”, “Strike up the Band”, “Nine-Fifteen Revue”, e “The Band Wagon.”

Era ormai una figura affermata, ha anche diretto la maggior parte delle produzioni successive in cui ha lavorato. Negli anni ’30 e ’40 queste includevano “Of Thee I Sing”, per il quale vinse un Pulitzer, “Face the Music” (solo regia), “Let ‘Em Eat Cake”, “I’d Rather Be Right”, “Sing Out the News”, “Seven Lively Arts”, “Hollywood Pinafore” e “Park Avenue” (1946). Nel 1950 Kaufman ottenne un Tony Award per la sua direzione del superbo “Guys and Dolls” e, cinque anni dopo, collaborò con la sua seconda moglie, l’attrice Leueen MacGrath, al libro del musical di Cole Porter “Silk Stockings”. Il suo lavoro nel teatro musicale era solo una parte della sua più ampia produzione. Gli sono attribuite 45 commedie scritte insieme a circa 16 collaboratori noti che includevano Edna Furber, Ring Lardner, e il suo principale collaboratore successivo Moss Hart. Con Hart scrisse alcune delle commedie più durature del teatro americano – “Once in a Lifetime”, “You Can’t Take It With You” (per il quale vinse il suo secondo Premio Pulitzer), e “The Man Who Came to Dinner.”

ALtre letture:
GEORGE S. KAUFMAN: AN INTIMATE PORTRAIT, Howard Teichmann.
GEORGE S. KAUFMAN E I SUOI AMICI, Scott Meredith.

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