June Jordan (1936 – 2002) è stata una poetessa, attivista, giornalista, saggista e insegnante. Prolifica e appassionata, è stata una voce influente che ha vissuto e scritto in prima linea nella poesia americana, nella visione politica internazionale e nella testimonianza morale umana. Autrice di molti libri premiati, ha viaggiato molto per leggere le sue poesie e per proclamare una visione di liberazione per tutti i popoli. Dinamica, ribelle e coraggiosa, June Jordan era, ed è tuttora, un catalizzatore lirico per il cambiamento.
Nata ad Harlem nel 1936, Jordan era figlia di genitori immigrati delle Indie Occidentali, che la crebbero nella sezione Bedford-Stuyvesant di Brooklyn, dove iniziò a scrivere poesie all’età di sette anni. Durante l’adolescenza, frequentò la Northfield School for Girls nel Massachusetts, e nel 1953 si iscrisse al Barnard College, dove avrebbe conseguito la laurea. Si sposò nel 1955, e divorziò dopo aver avuto un figlio.
Jordan fu attiva nei movimenti per i diritti civili, femministi, contro la guerra e per i diritti di gay e lesbiche, anche quando divenne nota come scrittrice. Nel 1967, dopo aver condotto laboratori di poesia per bambini ad Harlem, Jordan iniziò la sua carriera di insegnante al City College di New York. Ha insegnato alla Yale University e al Sarah Lawrence College, ed è diventata professore di inglese alla State University of New York a Stony Brook, dove ha diretto il Poetry Center. Nel 1988, è stata nominata professore di studi afro-americani all’Università della California, Berkeley, dove ha fondato l’influente programma di poesia Poetry For the People.
June Jordan è stata autrice di più di venticinque importanti opere di poesia, narrativa e saggi, nonché di numerosi libri per bambini. Jordan ha scritto i libretti delle opere Bang Bang Uber Alles con musica di Adrienne Torf, e I Was Looking at the Ceiling and Then I Saw the Sky, con musica di John Adams; ha scritto spesso testi per altri musicisti, così come per opere teatrali e musical. Il suo giornalismo è stato pubblicato ampiamente in riviste e giornali di tutto il mondo, ed è stata una regolare editorialista di The Progressive. Un’oratrice elettrizzante, Jordan ha raccolto molti dei suoi discorsi e indirizzi più influenti nei suoi libri di saggi.
Jordan ha ottenuto numerosi riconoscimenti e premi, tra cui una borsa di studio Rockefeller 1969-1970 per la scrittura creativa, una residenza Yaddo (1979), una borsa di studio National Endowment for the Arts (1982) e l’Achievement Award for International Reporting della National Association of Black Journalists (1984). Jordan ha anche vinto il Lila Wallace Reader’s Digest Writers Award (1995-1998), il Ground Breakers-Dream Makers Award della Woman’s Foundation (1994), il Chancellor’s Distinguished Lectureship dell’Università della California a Berkeley, il PEN Center USA West Freedom to Write Award (1991) e una citazione dal Congresso per i suoi eccezionali contributi alla letteratura, al movimento progressista e al movimento per i diritti civili.
Si veda anche la Poetry Foundation per una biografia più estesa.
Per una lista completa dei libri di June Jordan, si veda la sua bibliografia.

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